Apollonio insegna a costruire la parabola, l’iperbole e l’ellisse sezionando con un piano un solo cono obliquo, anziché tre coni diversi come nei suoi predecessori. Per giungere a questo risultato, Apollonio immagina forme tridimensionali e operazioni nello spazio di tale complessità che molti si sono chiesti come abbia fatto senza il supporto della geometria descrittiva, come noi oggi la conosciamo. Forse la risposta sta nelle scarne testimonianze che si trovano incise nella pietra dei templi antichi, che sono icnografie, ortografie e tracciati regolatori o nomogrammi, cioè strumenti di calcolo grafico.
Questi disegni bidimensionali, montati insieme come nelle pagine di un libro animato, restituiscono un modello tridimensionale sul quale è anche possibile operare. Leggi tutto